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BellA Italia

Sicilia – Calabria – Puglia

Itinerarte sulle orme
di Federico II

Itinerarte, iniziativa nata in seno all’Associazione culturale “La Farandola”, organizza visite guidate e soggiorni in Italia e all’estero, nei luoghi in cui vissero e lasciarono la loro impronta le più importanti figure della storia e della cultura mondiali.

Per questo motivo, si rivolge a un pubblico di appassionati che desiderano conoscere un determinato personaggio più da vicino, attraverso il racconto di una persona esperta il cui compito sarà accompagnare i viaggiatori attraverso la biografia, il contesto storico del personaggio e l’atmosfera del tempo in cui visse in modo coinvolgente, leggero e accattivante, ma sempre nel più rigoroso rispetto della realtà storica.

   

Associazione Culturale “La Farandola”

L’Associazione, apolitica e senza finalità di lucro, ha lo scopo di promuovere, sostenere e valorizzare la cultura attraverso l’organizzazione di manifestazioni letterarie, musicali e turistiche a tema storico-artistico, concorsi nazionali e internazionali in campo letterario e musicale, conferenze, saggi, concerti e ogni altra forma di spettacolo legata alla letteratura e alla musica anche per conto di terzi e/o in collaborazione con enti pubblici e privati tramite sovvenzioni, patrocini e sponsorizzazioni.

Via Manzoni 11
00034
Colleferro (RM)

Tel. 0697237122—3349819236

E-mail: la.farandola@libero.it  

Durante le visite nei siti d’interesse, guide locali illustreranno inoltre le più importanti testimonianze architettoniche e artistiche legate al personaggio protagonista del viaggio, che spesso corrispondono ai monumenti più rappresentativi in Italia e all’estero.

Itinerarte propone un modo singolare di vivere il turismo: viaggi organizzati con cura, per coniugare l’amore per cultura e l’arte con il confort offerto dalle migliori strutture di soggiorno e ristorazione.

25 novembre – 2 dicembre 2012

Federico II di Svevia, Re di Sicilia e di Germania, imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Gerusalemme, è il protagonista del viaggio che Itinerarte propone per il periodo 25 Novembre/2 Dicembre 2012.

È noto che Federico II fu un’eccezionale figura di monarca, di studioso e di poeta, tanto in anticipo sui tempi da essere chiamato mentre era ancora in vita “lo stupore del mondo”.

La sua vita avventurosa e singolare si snodò contro lo sfondo medievale delle lotte tra Papato e Impero per la supremazia temporale e spirituale sulle genti d’Europa.

Il viaggio sulle orme di Federico II toccherà i luoghi del suo Regno che l’imperatore elesse a propria patria, in cui trascorse la maggior parte della sua vita, e che lottò a lungo e tenacemente per conservare alla sua Corona, ottenendo per questo la scomunica e morendo lontano dalla grazia di Dio.

   

A testimonianza di quest'amore, resta la frase pronunciata da Federico di ritorno dalla Terrasanta:

“Jahvè di certo non aveva conosciuto la Sicilia, la Puglia e la Terra di Lavoro, altrimenti non avrebbe avuto così alte parole di elogio per la terra promessa agli Ebrei”

Il viaggio partirà da Palermo, la capitale del Regno lasciato in eredità a Federico dalla madre Costanza d’Altavilla. Si visiteranno le più importanti vestigia arabo-normanne, immergendosi in un’atmosfera che non ha pari nel resto del mondo. Da Palermo, in cui l’imperatore trascorse l’infanzia e l’adolescenza e nella cui Cattedrale riposano le sue spoglie, si passerà alla Calabria e alla Puglia che Federico, tornato vincitore dalla conquista della corona del Sacro Romano Impero in terra tedesca, elesse sua residenza preferita sia per la bellezza del territorio, sia per la posizione strategica ai confini dello Stato della Chiesa, sia per l’estensione delle foreste che lui, esperto cacciatore, amava percorrere nella stagione venatoria.

Un percorso emozionante dentro una vita straordinaria e attraverso luoghi che ancora oggi sono tra i più belli e suggestivi che l’Italia possa vantare.



I luoghi della visita

 

Palermo

La cattedrale è di stile prevalentemente fatimita, il che la rende unica tra le architetture dell'occidente cristiano. L’interno contiene la famosa Assunzione del Velasquez e nella cripta sono conservate le tombe di Enrico VI, Federico II, Costanza d’Aragona e di ventuno arcivescovi di Palermo. Nella cripta si trova il Tesoro della Cattedrale che comprende la famosa corona dell’imperatrice Costanza d’Aragona.

Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina: nel 1072, Roberto il Guiscardo e Ruggero d'Altavilla conquistano Palermo e potenziano le fortificazioni con la costruzione di una Torre in posizione più avanzata rispetto al 'qasr' arabo. Nel 1130 Ruggero II la trasforma in reggia e realizza la Cappella di S. Pietro, detta 'Palatina'. I suoi successori proseguiranno nella trasformazione del Palazzo attraverso un sistema di torri collegate da camminamenti. La Torre Pisana e la torre Ioaria hanno ospitato gli appartamenti dei sovrani normanni e di Federico II.

Castello a Mare fu costruito dagli arabi nel IX secolo. Nel corso del tempo fu usato come residenza dei Viceré di Sicilia o sede del Tribunale dell’inquisizione siciliana. Nel 1923 è stato demolito per l’ampliamento e la ristrutturazione del porto e in seguito ha subito i bombardamenti della II guerra mondiale. Il castello presentava una cinta muraria bagnata dal mare su due lati e all’interno di questa una zona d’ingresso quattrocentesca, un palazzetto in stile rinascimentale e due torri esagonali. Si ritiene che Federico II vi abbia vissuto durante l’infanzia.

Rione della Kalsa: Il quartiere, sorto durante la dominazione islamica, era la cittadella fortificata dove dimoravano l'emiro ed i suoi ministri e ne conserva ancora il nome (al halisah, l'eletta, la pura). Ancora oggi vi aleggia una particolare atmosfera orientale accentuata dalla presenza di monumenti in stilearabo-normanno.

 

Il “Cassaro” (al-qasr : il castello) subito dopo la conquista di Palermo nel 803, era in pratica il nucleo primitivo della città e, in linea retta, rappresentava la strada di collegamento tra il palazzo dei sovrani che era posto nella parte più alta, e il mare.



La Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi
è stata eretta da Roberto il Guiscardo nell'anno 1071 sui ruderi di un vecchio castello arabo. E' uno dei monumenti più belli e antichi di Palermo. Prese questo nome perché nel 1155 Guglielmo vi trasferì un lebbrosario. Questo e altri edifici furono la prima di una lunga serie di costruzioni normanne che diedero a Palermo quell'immagine tipica delle cupole tondeggianti.

La Cuba fu costruita da Guglielmo II nel 1180: per la costruzione, il re si avvalse di architetti arabi. Prossimo al palazzo reale, il posto in cui sorse la Cuba era un grande parco chiamato Genoardo, ossia “paradiso in terra”, perché ricco di acque e di magnifici giardini. la Cuba era un grande padiglione dove il re soggiornava nelle ore diurne, assisteva a feste e cerimonie, riposava e si rinfrescava durante le giornate più afose. Era circondata da un laghetto quadrato, oggi scomparso.

San Giovanni degli Eremiti: fu costruita intorno al 1140 attorno ad un giardino ricco di essenze arboree. Il complesso monumentale comprende la “sala Araba “ a pianta rettangolare, un brano di moschea araba del X secolo, e la chiesa con il chiostro facenti parte del monastero fondato da Ruggero II tra il 1130 ed il 1148.


Il Castello della Zisa fu costruito in piena dominazione normanna. Voluto da Guglielmo d'Altavilla, fu progettato da architetti arabi e terminato nel 1175, sotto il regno di Guglielmo II. Fu usato come residenza estiva. La Zisa era inserita nel grande parco reale di caccia del Genoardo (paradiso in terra), che si estendeva a occidente della città. Tutti gli edifici reali erano circondati da splendidi giardini irrigati e abbelliti da fontane e grandi vasche, utilizzate anche come peschiere.

Mercato della Vuccirìa: Sembra infatti che il suo nome derivi - in epoca angioina - da una storpiatura del termine “boucherie”, che in francese indica il mercato della carne, ma qualcuno sostiene che il nome rifletta la confusione che vivacizza ogni mercato, e che nel dialetto palermitano chi chiama appunto “vuccirìa”.

Duomo di Monreale: Adagiata sulle suggestive pendici del monte Caputo, Monreale è conosciuta in tutto il mondo per il suo duomo normanno, costruito tra il 1172 ed il 1186, per volere del re Guglielmo II. Il duomo - intitolato a Santa Maria la Nuova - è la più bella chiesa normanna di tutta la Sicilia. L'architettura appartiene a quello stile che in Sicilia si trova composto di greco, arabo e normanno.

Chiesa della Martorana: La chiesa è d’origine Greco-ortodossa; durante il periodo Normanno, fu convertita in chiesa cattolica. Le caratteristiche dell’elegante architettura Arabo-Normanna originaria sono ancora presenti, in particolare, in uno dei più famosi mosaici, quello in cui è rappresentata l'incoronazione di Ruggero II da parte di Cristo, e l’immagine del Cristo Pantocratoreri (Onnipotente). Qui i muri sono interamente rivestiti di decorazioni musive di periodo bizantino, le più antiche di tutta la Sicilia e di grande importanza.

Chiesa di Santo Spirito è nota anche col nome di Chiesa dei Vespri, perché sul suo sagrato ebbe inizio la grande insurrezione del 1282 contro gli Angioini che prese il nome di “Vespri Siciliani”.



Chiesa di San Cataldo. La data di costruzione si può stimare intorno al 1154. Nel 1182, re Guglielmo II donò la chiesa ai frati benedettini di Monreale, che vi restarono fino al 1787. L’edificio ci è pervenuto nella sua architettura originaria: arcate cieche, elegante merlatura e cupolette rosse con finestrelle, impostate su un unico tamburo rettangolare in stile arabo. Molto interessanti sono il pavimento a mosaico e l’altar maggiore. La chiesa è sede dell’ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Calabria

Cosenza: Le mura secolari del Castello di Cosenza conservano ancora oggi i caratteri dell'architettura militare di età sveva. Esso Presenta pianta rettangolare con cortile centrale e una torre angolare residua a pianta ottagonale tipica delle costruzioni sveve. Sotto gli Angioini il fortilizio divenne dimora Reale.

Puglia

Roseto Capo Spulico: il castello si erge su una roccia, in posizione strategica a dominio del golfo di Taranto. La rocca, edificata probabilmente in epoca pre-federiciana, indicava il confine tra ipossedimenti di Roberto il Guiscardo e quelli del fratello Ruggiero il Normanno, e fu ricostruita da Federico II nel XIII secolo. Assunse immediatamente notevole importanza strategica poiché segnava il confine tra le due capitanerie in cui l'Imperatore aveva diviso il Regno.

Altamura: l’antica Altamura fu distrutta dai Saraceni e la città rinacque per volere di Federico II con obiettivi militari ed economici, ben difesa da un castello e da una nuova cinta muraria. L'imperatore per farla abitare chiamò gente anche dai paesi vicini, compresi Greci ed Ebrei. Il borgo medievale ha nel suo centro la cattedrale, unico tempio innalzato da Federico, altrimenti gran costruttore di castelli, nel 1232.

Bitonto: Il borgo medievale ha caratteristiche viuzze, nobilissimi palazzi e la stupenda Cattedrale (sec XII- XIII), il più illustre esempio dell’architettura romanico-pugliese. Nel timpano, elaborato con una finezza superiore alla tecnica dei tempi, appare la figura di un principe assiso in trono, con corona e scettro: pare sia l’immagine di Federico II, l’imperatore temuto e odiato a Bitonto.

Trani: su tutto splende la bellissima Cattedrale, posta in riva al mare di fronte al castello normanno-svevo. Fu edificata in onore di San Nicola Pellegrino, un ragazzo greco di 18 anni morto a Trani il 2 Giugno del 1094. Bellissimo è il portale in bronzo di Barisano da Trani.
La Cattedrale si riflette nel castello, uno dei più importanti tra quelli fatti erigere da Federico II. La sua posizione a margine della città e la spettacolare altezza delle sue torri gli consentivano di sorvegliare l'ingresso del porto e le vie di accesso all'abitato.

Castel del Monte: Il più bel castello di caccia d' Europa, costruito da Federico II tra il 1240 e il 1250. La struttura del castello gioca sempre sul numero otto: la sua pianta è un ottagono regolare con otto torrioni ottagonali innestati sugli spigoli. I due piani interni sono entrambi composti da otto stanze trapezoidali perfettamente uguali. L’intera costruzione, patrimonio dell’UNESCO, trasmette sensazioni di potenza e grandiosità.




Bella Italia  

Aquileia

di Gigi Oliviero

www.lumafilm.it
scaricare da App Store / filmcards

 




weekend  

Aquileia

di Federica Fasciolo

Tasselli. Già il plurale indica che uno da solo non basta. Non si può giudicare una storia se si conosce solo una parte di essa; non si può votare un politico piuttosto che un altro se sono state solo le sue parole a convincerci; un frammento di un dipinto può essere fondamentale, il dettaglio che fa la differenza, ma ogni dettaglio, per essere tale, deve far parte di qualcosa di più grande.

A volte questi dettagli meritano di essere protagonisti, però. Possiamo ingrandirli e scoprire le storie che nascondono, o intuire il punto di vista di ognuno per trovare il vero significato dell’intero che vanno a comporre. E così con questi due modi di osservarli, apparentemente opposti, ma che in realtà sono entrambi necessari, ci avviciniamo a capire.

      

Così è per ogni cosa, ma anche per ogni luogo. E in alcuni in particolare quella dei tasselli non è solo una metafora.

Ad Aquileia, per esempio: nella sua basilica, sono quelli dei mosaici a rendere unico questo posto. Camminando sopra un pavimento trasparente, attraverso cui si possono osservare, si sfiora la loro storia… impossibile raggiungerla ormai, eppure sembra essere lì vicina, mentre si sta “sospesi” a qualche centimetro di distanza. I mosaici raccontano vicende e allo stesso tempo sono protagonisti di altre, mentre noi possiamo immaginare chi con pazienza e cura li creasse oppure, semplicemente, guardarli per come appaiono oggi.

   

Ma sono abbastanza da soli per raccontare la storia di questo posto?

La basilica nella sua interezza, risultato di un susseguirsi di edifici... il museo archeologico che conserva oggetti dell’epoca romana come mosaici, iscrizioni... le tantissime aree archeologiche come il foro, il porto fluviale. Una delle capitali storiche del Friuli in cui ancora si tramandano leggende sull’assedio da parte di Attila e sul “pozzo d’oro”, in cui gli abitanti avrebbero nascosto tutti i loro oggetti preziosi e che non venne mai ritrovato. Non ancora... L’antichità si fonde con la vita di oggi come solo in cittadine come questa può capitare.

Sono tanti i tasselli che rendono Aquileia una meta interessante. E sono tutti da scoprire.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)