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danza

Danza Contemporanea

Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI

5 incontri sulle sperimentazioni di Merce Cunningham,
i protagonisti della Judson Church, Pina Bausch, Kazuo Ono

Le storie della danza contemporanea: 5 incontri storiografici e due tematici per raccontare i protagonisti della danza degli ultimi 50 anni. Progetto di Carolina Italiano, a cura di Anna Lea Antolini, organizzato da Giulia Pedace con contributi video provenienti da Cro.me. - Cronaca e Memoria dello Spettacolo di Milano e dall'Archivio Storico della Fondazione Romaeuropa.

Quali sono le influenze e le contaminazioni con il mondo dell'arte e dell'architettura contemporanee? Quali le idee che hanno rivoluzionato il modo di danzare? Critici, professori, storici e un coreografo incontrano il pubblico per raccontare la storia della danza da Merce Cunningham al fenomeno della nouvelle danse, per scoprire insieme il rapporto tra danza, architettura e arte.

   

Al primo appuntamento, sabato 13 ottobre, Vito Di Bernardi si è soffermato su "Merce Cunningham: alle origini della danza contemporanea". Professore di Discipline dello Spettacolo presso l'Universita' di Siena, Di Bernardi ha parlato del museo di Merce Cunningham l'indiscusso pioniere della post-modern dance americana e l'icona piu' celebrata della coreografia contemporanea insieme a Pina Bausch. Rievocati gli happening degli anni Cinquanta e Sessanta di Cunningham, Cage e Rauschenberg, caratterizzati dalla casualita', l'improvvisazione e la dissociazione tra suono e danza, si ricostruito il percorso del coreografo americano che ha liberato la danza moderna da ogni riferimento narrativo e drammatico, aprendola al flusso ininterrotto e indeterminato del movimento della vita.

Per rispondere compiutamente alle domande iniziali, gli organizzatori dell’evento hanno coinvolto studiosi di chiara fama: Vito Di Bernardi, Patrizia Veroli, Francesca Pedroni, Maria Pia D’Orazi, Ada D’Adamo, Susanne Franco, Virgilio Sieni,, che in dialogo con Anna Lea Antolini svilupperanno gli incontri previsti in calendario 2012/13:

10 novembre – Patrizia Veroli / 12 gennaio – Francesc Pedroni / 9 febbraio – Maria Pia D’Orazi 9 marzo – Ada D’Adamo / 13 aprile – Susanne Franco / 11 maggio – Virgilio Sieni
Primo incontro 13 ottobre 2012

      

MERCE CUNNINGHAM:

ALLE ORIGINI DELLA DANZA CONTEMPORANEA

con Vito Di Bernardi

Nato a Centralia (Washington) nel 1919, Merce Cunningham è l’indiscusso pioniere della post-modern dance americana e, insieme a Pina Bausch, l’icona più celebrata della coreografia contemporanea. Cunningham ha rappresentato per la danza un punto di rottura e di non ritorno, ciò che il new dada e la pop art sono stati per le arti visive e John Cage per la musica del XX secolo. Nell’incontro si approfondirà il tema del movimento inteso come pura forma che si rinnova nell’attualità della performance; saranno rievocati gli happening creati negli anni Cinquanta e Sessanta da Cunningham, Cage e Rauschenberg, eventi caratterizzati dai principi della casualità, dell’improvvisazione e della dissociazione tra suono e danza; sarà infine ricostruito il percorso artistico del coreografo americano che ha liberato la danza moderna da ogni riferimento narrativo e drammatico, aprendola al flusso ininterrotto e indeterminato del movimento della vita.

Vito Di Bernardi è professore associato in Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Siena dove insegna Storia della Danza. Tra le sue pubblicazioni si segnalano i lavori su Peter Brook, Vaslav Nizinskij, Ruth St. Denis, Virgilio Sieni, il teatro e la danza di Giava e di Bali.

      


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)