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Costume e SocietÀ

2 ottobre

Giornata Internazionale della

Nonviolenza

Il concetto etico di nonviolenza è tipico del mondo orientale e trova le sue migliori espressioni in ambito indiano nel buddismo e nel Jainismo, in quello cinese nel taoismo. In questo, che è in buona sostanza una religione della natura il concetto di we wei ne è fondamentale. Il wu wei è anzi un precetto che riguarda il tassativo "non agire" in nessun modo a danno della natura. Lo scopo del precipuo del wu wei è la nonviolenza nei confronti della natura in generale e in particolare verso ogni essere vivente al fine di conservare il perfetto equilibrio, il Tao, del mondo nella sua interezza.

Il Mahatma Gandhi, rifacendosi alla dottrina tolstojana della "non resistenza al male", utilizzava l'espressione non-violenza per porre l'accento su ciò che di negativo (la violenza) bisognava sforzarsi di eliminare al fine di costruire un mondo di pace: «In effetti la stessa espressione “non-violenza”, un'espressione negativa, sta ad indicare uno sforzo diretto ad eliminare la violenza».

      

In Italia è stato Aldo Capitini, fondatore del Movimento Nonviolento, a proporre di scrivere la parola senza il trattino separatore, per sottolineare come la nonviolenza non sia semplice negazione della violenza bensì un valore autonomo.

D'altra parte, già l'espressione "resistenza passiva" non veniva condivisa da Gandhi, che preferiva parlare della non-violenza come di una "resistenza attiva" contro il male.

Inoltre Gandhi voleva che fosse coniata una parola indiana per il movimento di indipendenza del suo Paese. Satyagraha fu la parola che infine venne scelta. Letteralmente significa forza della verità (Satya:Verità, graha: forza). Gandhi adottò tale termine distinguendo la “nonviolenza del debole” (di chi non ricorre alle armi per pura viltà) dalla “nonviolenza del forte” (di chi può usare la violenza, ma preferisce ricorrere alla forza dell'amore); solo la seconda era per Gandhi vera non-violenza e satyagraha.

Come già per Tolstoj, anche secondo Gandhi e Capitini l'autentico nonviolento non può rivelarsi tale solamente nei riguardi degli altri esseri umani, ma deve esserlo anche nei confronti degli animali. Perciò, siccome nonviolenza significa non-uccidere (ed evitare di essere conniventi con delle uccisioni), questi tre padri della nonviolenza erano convinti vegetariani.

      

Il termine non-violenza, nell'accezione gandhiana, fu utilizzato anche da Simone Weil e risalì poi alla ribalta mondiale grazie alle prediche di Martin Luther King.

Il 30 gennaio di ogni anno, per l'anniversario della morte di Gandhi, viene praticata la Giornata Scolastica della Non-violenza e della Pace (DENIP), fondata nel 1964.

Il 10 novembre 1998 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il primo decennio del XXI secolo e del III millennio, gli anni dal 2001 al 2010, Decennio internazionale di promozione di una cultura della nonviolenza e della pace a profitto dei bambini del mondo.

Nel 2007 l'ONU ha dichiarato il 2 ottobre (giorno di nascita di Gandhi) Giornata Mondiale per la Nonviolenza .


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)