f



Parchi e Oasi dello Spirito

Follina (TV)

Abbazia-Santuario
di Santa Maria

di Dante Fasciolo

“Tra il monte e il piano e presso un fiume od un ruscello sì che tutto il necessario, cioè l’acqua, l’orto, le officine ed i vari luoghi artigianali possano trovare posto tra le mura”... Così la ricerca del luogo ideale per un insediamento per la fondazione di un centro monastico... e i benedettini lo trovarono nel secolo IX dapprima e i cistercensi nel 1146 definitivamente, tra l’incontaminata natura circostante che da Vittorio Veneto si estende fino a Valdobbiadene.

Follina fu la quarta abbazia italiana fondata da San Bernardo, dopo quella di Fossanova, Casamari e Chiaravalle, e secondo il culto dell’Ordine fu dedicata alla vergine Maria, e in breve divenne un centro di vita spirituale ed operosità.

   

Tra il XIII e il XIV secolo l’Abbazia sviluppò il proprio lavoro attraverso o una ben ordinata organizzazione: furono fatte interessanti bonifiche del territorio, fu incentivata l’agricoltura, e fu raffinata la produzione di panni di lana. Nonostante ciò, a metà del XIV secolo cominciò il declino, vuoi per atti di corruzione, vuoi per le guerre locali, vuoi per le pestilenze. Un immane mole di problemi che i monaci non seppero governare.

Inizia così una storia, simile a molte altre realtà monastiche e strutture abbaziali, di successivi passaggi di impegno di Ordini diversi: nel 1573 furono i monaci Camaldolesi ad occuparsi della Abbazia, ma la loro opera non produsse ciò di cui il complesso avrebbe avuto bisogno, e nel XX secolo, propriamente nel 1915, furono i Servi di Maria a iniziare di nuovo il paziente lavoro del recupero fisico e spirituale del Centro che potè essere restituito in tutto il suo splendore solo alla fine delle due guerre mondiali: oggi si può ammirare la trecentesca chiesa in stile romanico-gotico che fa bella mostra di se con un rosone di straordinaria bellezza unitamente al campanile, quattrocentesco, con archetti pensili.

   

All’interno custodita in una nicchia, una statua in pietra tenera della Madonna, già venerata dall’anno mille, sovrasta il gotico altare maggiore. Ma una parola di attenzione merita il grande chiostro romanico di forma quadrata che dà l’impronta a tutto il complesso e induce, nella quiete, a riflettere sul tempo, sull’arte, sulla preghiera e l’operosità di uomini che in ogni tempo seppero custodire l’Abbazia come tesoro totale, come servizio, come porta aperta che vede ancora oggi transitare fisicamente spiritualmente tanti uomini del nostro disincantato tempo presente.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)