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Costume e societÀ

Magazzini Ligabue – Venezia

Salone Europeo
della Cultura

23 – 25 novembre

Istituzioni, personalità, operatori culturali e cittadini possono
confrontarsi e fare proposte sul futuro delle cultura nel territorio
e sul progetto di candidatura delle Venezie
a Capitale Europea della Cultura 2019

Torna dal 23 al 25 novembre Venezia 2019 – Salone Europeo della Cultura, con una nuova sede, l’area dei Magazzini Ligabue e un format del tutto rinnovato, che riunisce – per la prima volta in contemporanea – quattro progetti culturali autonomi: Salone dei Beni e delle Attività Culturali e del Restauro; Nuove Tecnologie Digitali per la Cultura; Open Design Italia e Restauti Aperti.

   

A legare le quatro diverse sezioni Venezia-Berlino, per un confronto ravvicinato con la capitale tedesca, protagonista negli multimi 30 anni di una rinascita culturale xche vede nei giovani artisti e designer i suoi attori principali.

Il Salone guarda a Berlino e alla sua vivacità non come un modello da imitare, ma come un interlocutore privilegiato per condividere proposte e prospettive.

In un anno in cui la Germania è stata ago della bilancia in Europa, i dialoghi, cuore del Salone, propongono un confronto sull’identità e il futuro del nostro continente con i grandi protagonisti del dibattito culturale ed economico dei due paesi, in un momento difficile, ma nello stesso tempo strategico, per la stessa Unione Europea.

Nel prossimo numero daremo notizia degli sviluppi tematici proposti.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)