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Arte

Macro Testaccio – La Pelanda - Roma

Digital Life 2012

Human Connections. La rassegna, articolata in tre spazi:
l'edificio ex Gil di Trastevere, il Macro Testaccio e l'Opificio
Telecom Italia, è dedicata alle connessioni fra i linguaggi
artistici contemporanei e le nuove tecnologie. Un’ indagine
sulle relazioni fra arti visive e arti sceniche.

Si è aperta al pubblico, a Roma, Digital Life 2012 – Human Connections, terza edizione della rassegna dedicata alle connessioni fra i linguaggi artistici contemporanei e le nuove tecnologie. L’iniziativa intende indagare, attraverso un’ampia mostra - divisa in due sezioni - e una nutrita serie di appuntamenti, le relazioni fra arti visive e arti sceniche e il modo in cui, tramite le tecniche digitali e i nuovi media, gli artisti della scena migrano negli spazi espositivi e gli artisti visivi irrompono sui palcoscenici.

Ciriaca+Erre

Vive e lavora tra l’Italia e la Svizzera. Artista poliedrica, ama linguaggi e codici espressivi differenti.
Con le sue opere indaga l'identità e i suoi confini, esplora il presente, le sue contraddizioni, i suoi cambiamenti, coinvolgendo lo spettatore in un dialogo dove le domande sono più importanti delle risposte. Ciriaca+Erre ha ricevuto la menzione speciale del prestigioso Premio Terna, ha esposto a al Mamm Multimedia Art Museum Moscow, a La Mama’s theatre di New York, al IIC di Los Angeles e Berlino, a Palazzo Reale di Milano, ai Musei Civici di Reggio Emilia, a Palazzo Bagatti Valsecchi a Milano,  Palazzo Collicola di Spoleto, a Palazzo Ducale a Genova.

Il progetto è ideato e creato dalla Fondazione Romaeuropa in partnership con Telecom Italia, sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Lazio e realizzato insieme a Macro - Museo d’Arte Contemporanea Roma.

Il Comitato Scientifico è composto da: Monique Veaute, Presidente della Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura; Bartolomeo Pietromarchi, Direttore Macro; Fabrizio Grifasi, Direttore Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura; Susanne Höhn, Direttore Goethe Institut; Alison Driver, Direttore Dipartimento Arti visive del British Council; Anna Lea Antolini, Consigliere Artistica danza italiana Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura; Tiziana Finzi, Consulente Artistico Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura; Daniele Spanò, Consulente Artistico Fondazione Romaeuropa Arte e Cultura.

La rassegna si articola in tre spazi: l’edificio ex Gil di Trastevere, il Macro Testaccio e l’Opificio Telecom Italia, sede della Fondazione Romaeuropa, dove si tengono proiezioni video ed incontri con i protagonisti dell’innovazione in Italia, organizzati in collaborazione con i numerosi partner che partecipano al progetto Digital Life 2012.

   

Sono coinvolti molti artisti fra i più significativi del panorama internazionale contemporaneo, eterogenei fra loro per generazione, poetica e ricerca stilistica, ma accomunati dall’attitudine alla sperimentazione e alla multidisciplinarietà.

I lavori in mostra - installazioni multimediali, ambienti sonori, videoarte, opere interattive - dialogano con il mondo del cinema, del teatro, della musica, della danza, dell’architettura e del visual design, superando i confini tra i diversi linguaggi.

Tra i protagonisti della sezione allestita al Macro Testaccio. presente l’artista italo-svizzera Ciriaca+Erre che, per l’occasione, ha presentato il video I’m bare... dedicated to my computer del 2009.

Con quest’opera Ciriaca+Erre fa vacillare i confini tra l’identità pubblica e quella privata e lo fa condividendo, attraverso il suo computer, l'irruenza di un pianto inaspettato. Ciriaca+Erre usa questo pianto per spogliarsi da qualsiasi convenzione, educazione imposta, rigidità, accogliendolo come un’onda liberatoria nella quale annegare per poi rigenerarsi. Guardando il video manca il respiro ed è tornando bambini riusciamo a cogliere il piacere di questo dolore intenso. In questo modo ci fa riflettere su quanto il computer, nato come una macchina fredda, stia diventando un prolungamento della nostra intimità. L’artista definisce il computer una finestra osmotica sul mondo, interno ed esterno, di queste scatole (case, macchine… ecc.) in cui l’essere umano si è addomesticato a vivere.

   

Al Macro Testaccio la mostra si sviluppa intorno alle connessioni tra arte visiva, arte digitale, performing arts e fotografia. Il corpo, come strumento d’indagine psicologica, punto di contatto, oggetto e soggetto di persecuzioni e fobie, è al centro delle opere di Marina Abramović, Vito Acconci, Ciriaca+Erre, Paola Gandolfi, Mike Kelley, Katarzyna Kozyra, Lech Majewski, Masbedo, Eddie Peake.

Di nuovo il corpo - ma correlato al mondo della danza e della musica - è protagonista nei lavori di Jan Fabre, William Forsythe, Cristina Rizzo, Piero Tauro e Paul Thorel.

Nuovi media e le possibilità creative offerte dalla tecnologia sono alla base della ricerca di Shilpa Gupta, Nam June Paik e Zbig Rybczynski.

Il rapporto tra spazio, tecnologia e arte è il trait d’union delle opere esposte all’ex Gil. Le espressioni della creatività digitale e le sue fertili connessioni con le tecnologie più avanzate, sono il fulcro delle spettacolari installazioni site specific ideate da alcuni tra gli artisti e le realtà creative di nuova generazione più interessanti in Italia: Apparati Effimeri, Filippo Berta, Francesca Montinaro, NoideaLab, Overlab, Daniele Puppi, Quiet Ensemble.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)