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Cinema

Corto su di te

Quando i cortometraggi sono puro cinema

di Giada Gentili

Nella letteratura accade che un racconto breve sia anche più efficace e comunicativo di un romanzo alto dieci centimetri. Nel cinema, più o meno allo stesso modo, un cortometraggio a volte riesce a trasmettere sensazioni più forti di un film da prima visione.

In Italia il mondo del corto non raggiunge grandi livelli di popolarità, anzi, è pressoché sconosciuto al grande pubblico e più indirizzato agli addetti ai lavori.

Ma le persone che amano le belle immagini e le storie raccontate attraverso esse apprezzano e si appassionano ai corti, anche di più che ai film magari.

“Corto su di te” è una manifestazione che si è svolta a Tivoli dal 15 al 18 Novembre e ha ritagliato uno spazio per queste opere, proponendo corti di diversi autori.

Il direttore artistico è Stefano Landini, regista italiano, che ha riunito per il quarto anno consecutivo, una giuria esperti formata da Roberto Gambacorta, Simona Di Lemme, Amedeo Gavazzi e Pamela Garberini per giudicare e premiare il lavoro migliore.

I registi in concorso erano tanti, ma qualcuno, com'è normale che accada in queste occasioni, rimane più impresso di altri per motivazioni diverse.

È il caso di Marco Danieli che ne “L'ultima spiaggia” ha offerto una visione ironica di cosa accade quando si è a un passo dalla morte; Michele Cadei in pochi minuti fa emergere la falsità che si cela, a volte, dietro il meccanismo televisivo della costruzione di una notizia con il corto “Fragomeni ultimo round”; il cinema nel cinema è affrontato con un'idea originale e divertente da Alessio Fava con “No-age film”, corto che mostra quanto possa rivelarsi drammatico un errore di sceneggiatura.

I temi affrontati sono stati diversi: l'aborto, l'amore, l'alienazione nella nostra società e molti sono stati i giovani che hanno presentato le loro prime opere e di cui si è intuito subito il talento innato. Come Ivan Silestrin con “Autodistruzione per principianti” che ha regalato alla platea 15 minuti di continue risate.

Altri hanno deciso di affrontare argomenti più comuni, come la descrizione del nostro pianeta in un lontano futuro, e altri ancora hanno stupito per la genialità nelle idee semplici, “Anche il sole tramonta” è il corto di Eric Alexander che in una sola, unica inquadratura, in una sala di doppiaggio, ha montato le immagini in maniera tanto geniale da stupire il pubblico che si è divertito dall'inizio alla fine, e di cui si è apprezzata anche la sceneggiatura.
È stato lasciato spazio anche al cinema d'animazione italiano, Chiara Magri, direttrice della sezione animazione del Centro Sperimentale di Cinematografia di Torino ha presentato alcuni corti dei suoi allievi che si sono distinti per originalità nelle idee e qualità delle immagini.

Il vincitore della manifestazione alla fine è stato Michele Vannucci, un giovane regista, che non ha solo avuto il merito di un'interessante e favolistica storia ma anche quello di averla saputa realizzare con tecniche diverse unendo il cinema all'animazione. La storia del vecchietto che tenta in tutti i modi di ascoltare la partita alla radio che avrebbe permesso alla Roma di vincere lo scudetto nel 2001, e che invece viene ostacolato dalla moglie, che ricorda la matrigna cattiva dei cartoni animati, ha suscitato emozioni diverse, dal sorriso alla commozione e che non descrive solo l'amore per il calcio, comune a molti, ma un vero spaccato della nostra società.

L'ispirazione è arrivata dalla sua stessa famiglia che “si divideva tra Radio Maria e Radio Incontro”, ha detto Michele alla fine della proiezione.

L'evento “Corto su di te” come altri che danno spazio a questi lavori, rivela quanto il cortometraggio non debba essere considerato solo un'esercitazione o una prova di un regista alle prime armi ma che, anzi, riesca a trasmettere quello che è il cinema: la comunicazione di un messaggio e delle emozioni attraverso le immagini.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)