Cinema
Palazzo Morando - Milano
B-Movie Festival
Costume, moda, immagine
Prima edizione. Un omaggio alle produzioni cinematografiche di serie B.
Ogni proiezione in rassegna è accompagnata da un incontro
in cui si dà spazio al racconto e al dialogo per approfondire
il significato di questi lavori e comprenderne il valore.
Il B-Movie Festival è un omaggio alle produzioni cinematografiche di serie B, riproposte e riviste con l’entusiasmo di chi ama il cinema in tutte le sue forme, purché espressione di un sentire popolare e di un bisogno sociale.
La scoperta e la condivisione di questa passione è all’origine della presentazione di film che oltreoceano sono stati apprezzati così tanto da rendere l’etichetta americana di “b-movies” il nome con cui sono conosciuti in Italia.
Registi, sceneggiatori, attori e tutti gli artisti e i tecnici impegnati nella realizzazione di quei film sono testimonianza di un valore umano cui vogliamo rendere omaggio.
Ognuna delle proiezioni in rassegna è stata accompagnata da un incontro in cui si è dato spazio al racconto e al dialogo per approfondire il significato di lavorare nel cinema in quegli anni e comprendere il valore dei b-movies.
Un grande estimatore e frequentatore di b-movies è oggi uno dei registi più famosi e quotati al mondo: Quentin Tarantino. Nel 2004, alla 61° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il regista di “Pulp Fiction” ha patrocinato la sezione Italian Kings of the Bs / Storia segreta del cinema italiano 1949-1976.
Dietro le quinte: i film di serie B sono nati in America negli anni trenta, in risposta al calo di spettatori al cinema. Con un solo biglietto lo spettatore aveva la possibilità di assistere a due film: il secondo era, solitamente, una produzione low budget, di durata inferiore ai settanta minuti e girata in pochi giorni riutilizzando le scenografie delle produzioni maggiori. L’origine del termine B è incerta e ne sono state date due differenti interpretazioni, entrambe attendibili. Secondo alcuni la B viene da «Bottom of the Bill» perché il loro titolo era scritto in fondo al manifesto del film che accompagnavano; secondo altri invece viene da «Bread and butter» (“Pane e burro”) per indicare che erano film girati per guadagnare il pane, per vivere.