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Teatro

Quando amatoriale

non vuol dire

non-professionale

Successo per “La compagnia del jolly” di Ciampino
con lo spettacolo La cena dei cretini

di Giada Gentili

Gli italiani, specialmente i giovani, non investono molto del loro tempo a teatro.

A meno che non si tratti di grandi eventi, ad esempio riuscire a vedere una star come Riccardo Scamarcio, attore di cinema, sul palco che interpreta Romeo, o godersi il ritorno di Gigi Proietti al Sistina, o andare all'Ombra del Colosseo per vedere le esibizioni dei comici del momento, si preferisce rimanere a casa a guardare la televisione o andare a guardare un film.

Se poi si parla di teatro amatoriale, coinvolgere pubblico e riempire le sale, per le associazioni culturali e le compagnie, è sempre più difficile, e chi decide di intraprendere questa strada prima di tutto deve essere guidato da passione ma anche da tanta pazienza.

Parlando di teatro con i ragazzi, il tutto diventa ancora più complicato (impegni di tutti, scuola, altri interessi) ma quando si affronta questo tipo di teatro con lo scopo principale di creare un gruppo di amici, prima di una compagnia, di imparare a stare con gli altri, comunicare, affrontare il pubblico prima ancora di puntare a vincere un premio o a riempire le sale, poi i risultati arrivano, magari lentamente, ma arrivano.

Se l'arte non è solo per l'arte ma diventa divertimento (oltre che bravura) ci si ritrova, divertiti e stupìti, in un piccolo anfiteatro a Ciampino a guardare un gruppo di giovanissimi attori che ripropongono “La cena dei cretini”, celebre testo di Francis Veber, scrittore francese.

I ragazzi in questione fanno parte de “La compagnia del jolly”, diretta da Alex Papitto, sono anni ormai che fanno teatro e il loro spettacolo ha già riscosso parecchio successo durante l'anno, vincendo anche il prestigioso premio del Teatro Golden di Roma come miglior spettacolo.

Giuseppe Di Rienzo e Federico Postiglione, i due protagonisti, riescono a tenere accesa l'attenzione degli spettatori nonostante i loro venti anni, anche quando sono soli in scena e per molti minuti. Il merito non è solo di questi due promettenti protagonisti, ma il ritmo, l'affiatamento tra tutti i ragazzi, il capire quando è il momento di improvvisare perché qualcuno è in difficoltà o sbaglia battuta, tutto questo è stato percepito dal pubblico che si è divertito durante tutte e due le ore di performance, e rende la loro compagnia un vero gruppo.

Questo tipo di teatro, quello dei ragazzi, con i ragazzi, non è un teatro di meno valore di quello professionale, anzi, a volte è anche meglio; teatro amatoriale non è sinonimo, in questi casi, di non-professionalità o di approssimazione, ma è sintomo di ancora più entusiasmo da parte degli attori e di chi li dirige, non facendolo per soldi o per tornaconti personali, come può accadere, a volte, nel mondo dei professionisti.

La compagnia del Jolly sarà in tour a Luglio nel Lazio, il 28 saranno a Velletri, città dei Castelli Romani, per l'evento ViviVelletriVenerdì. Gli organizzatori di questa manifestazione, avendo capito quanto entusiasmo ci mettono i giovani se gli viene data un po' di fiducia, stanno dando spazio a molte compagnie del posto, anche giovanissime.

Almeno in questi casi, nonostante la troppo-citata crisi, si cerca di investire nel futuro.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)