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Un nuovo giornale

di Dante Fasciolo

Quando nasce un nuovo giornale, una domanda si fa prepotente: era proprio necessario? Non è facile rispondere, visto che nelle edicole e ora anche sul web, centinaia di testate si contendono lo spazio dell’informazione.

Ma non volgiamo sottrarci: Si, lo abbiamo ritenuto necessario. Perché vediamo ogni giorno di più l’inutile omologazione e la stanca ripetizione delle notizie… sempre generalizzate… e dunque, sentiamo il bisogno di uscire , almeno un poco, dai binari dell’ovvio, per proporre a quanti vorranno seguirci ogni settimana, una informazione che sappia scovare, tra le reti che la imbrigliano, notizie, situazioni e proposte che altri trascurano ritenendole di scarso interesse.

Ecco allora che la nostra ricerca si fa più attenta e curiosa e ciò che porgerà ai lettori, si spera, avrà la capacita di suscitare un interesse a cui non si era pensato o che si era trascurato da tempo per mancanza di pungoli o semplicemente perché travolti dalla vita quotidiana.

Dall’ambiente all’arte, dalla cronaca al saggio, dal tempo libero al lavoro, dall’evasione alla riflessione… questo l’itinerario che ci ripromettiamo di offrire, nel rispetto delle persone e nell’esposizione dei fatti secondo una linea di recuperato senso del mondo che ci circonda e che spesso ci sfugge.

Non mi soffermerò ad elencare un sommario, valendo anche per noi la regola di sollecitare il lettore a scoprire i nostri pensieri… e credetemi, ce n’è per tutte le esigenze.

Buona Lettura.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)