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Cinema

Palazzo Ducale, Genova

Ecuador Festival

Cinema, Arte, Cultura

La prima edizione si svolge a Palazzo Ducale e a Villa Bombrini.
Un viaggio a 360 gradi, dal cinema all'economia,
dall'ambiente alla letteratura, dalle arti visive ai diritti umani

Promuovere e valorizzare in Italia la cultura ecuadoriana: queste le finalità del 1° Ecuador Festival che si è svolto a Genova, dal 14 al 16 dicembre 2012. Un viaggio a 360 gradi, dal cinema all’economia, dall’ambiente alla letteratura, dalle arti visive ai diritti umani.

Villa Bombrini e Palazzo Ducale le principali sedi di questa nuova manifestazione, unica nel suo genere, ideata dal Genova Film Festival in partnership con l’Ambasciata dell’Ecuador in Italia, il Consolato Generale dell’Ecuador a Genova e il CNCine (Consejo Nacional de Cine) per approfondire, attraverso le arti e il cinema, cultura e tradizioni del Paese andino così legato all’Italia e, in particolare al capoluogo ligure (sono infatti circa 20.000 gli Ecuadoriani che vivono a Genova).

   

Ecuador Festival , diretto da Cristiano Palozzi e Antonella Sica (direttori del Genova Film Festival), è stato realizzato con il sostegno della Società per Cornigliano e si è avvalso della collaborazione del Comune di Genova, di Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, dell’Università di Genova, del Senami e di FIDRA (Festival Internazionale del Reportage Ambientale). Sponsor: ACRA e Austro Financial Services Italia.

Tre giorni interamente dedicati alla cultura e alle tradizioni dell’Ecuador con una particolare attenzione al Cinema. Cinque i lungometraggi in concorso che hanno partecipato al Premio del Pubblico, assegnato mediante votazione popolare. Carla Valencia Davila, Maria Fernanda Restrepo, Victor Arregui, Javier Andrade e Tito Jara H. i registi protagonisti di questa vetrina sul nuovo cinema ecuadoriano. Per l’occasione presenti a Genova: Javier Andrade regista di Mejor non Hablar (de Ciertas Cosas), film che sta ottenendo molti riconoscimenti in importanti festival internazionali di cinema e Tito Jara, autore di A Tus Espaldas, il più grande successo al botteghino ecuadoriano degli ultimi anni.

Una rassegna di cortometraggi completerà e arricchirà la sezione cinema del Festival, un’opportunità per conoscere la più recente produzione cinematografica ecuadoriana che negli ultimi anni, grazie all’alta qualità, ha oltrepassato i confini nazionali, partecipando alle più importanti manifestazioni cinematografiche internazionali.

“Questo è uno dei nostri progetti più ambiziosi – sottolinea Carlos Vallejo López, Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, – reso possibile grazie al lavoro congiunto dell'Ambasciata, il Consolato dell'Ecuador a Genova, il Genova Film Festival ed il Consiglio Nazionale del Cinema dell'Ecuador. Nostro unico obiettivo è quello di poter creare uno spazio vivo per il cinema ecuadoriano nella città di Genova che accoglie una delle più numerose comunità di Ecuadoriani in Italia. Sono molto lieto di invitare tutti i miei compatrioti ed il pubblico italiano a godere insieme del Migliore Cinema ecuadoriano che sono sicuro vi colpirà.”

   

Tra gli incontri in programma, considerata di massima rilevanza, la conferenza tenuta dallo stesso Ambasciatore: Ecuador economia: dalla presa di posizione nei confronti del Fondo Monetario Internazionale al principio del “Buen vivir”, modello economico con prospettiva umana.

Alle proiezioni si sono alternate conferenze sui diversi aspetti culturali determinati dalla presenza della comunità ecuadoriana a Genova, approfondimenti sulla microfinanza etica tra Italia ed Ecuador (tra gli ospiti Bepi Tonello, missionario laico la cui opera è stimata a livello mondiale) e letture, mostre, un focus sull’ambiente e altri eventi che hanno coinvolto anche il Centro Civico Buranello di Sampierdarena e la Biblioteca Civica Berio.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)