ha sempre documentato la vita della gente comune, per la strada, in case miserrime, in luoghi di lavoro, nei mercati, cogliendo, delle situazioni, soprattutto il movimento umano, l’espressione degli occhi, l’atteggiamento della bocca, in particolare delle donne e delle bambine i venti scatti esposti raccontano proprio questo aspetto della sua ricerca: le donne con immagini che le ritraggono nude, e ancora donne con scatti che alzano il velo per permettere allo sguardo di vedere proprio là dove altrimenti non si coglierebbe nulla.
...propone dei cammei della preziosa e importante collezione che il mecenate Alfredo Paglione ha voluto donare al Museo e per esso alla città di Chieti, dove ha vissuto gli anni della giovinezza e dove si è formato per poi avviare una favolosa carriera come gallerista e mercante d’arte.
Che cosa significa riuscire nella vita?
E qual è il senso di una vita autenticamente riuscita se nell'economia dell'universo siamo meno di un'ombra che passa?
È stato dimostrato che nella storia non è mai esistita una creatura umana identica a un'altra. Ogni persona è cosa nuova e per essere felice deve sentire di dare compimento alla propria natura in questo mondo per renderlo migliore.
Le opere esposte sono testimonianza del patrimonio di suggestioni e influssi maturato nel corso di una vita artistica ricca di contaminazioni culturali e riferimenti pittorici.
Ceccotti non si propone solo di mostrare Roma attraverso scorci della sua “grande bellezzaâ€, i suoi quadri divengono quasi le pagine di un racconto, i fotogrammi di un film che hanno la città e i suoi abitanti per protagonisti.
Un segno scuro e potente che scava le forme per estrarne la luce segreta, l’incontro e la lotta tra il nero e gli altri colori da cui scaturisce lo splendore delle cose e dei volti, evocazioni e culture che si sovrappongono e si fondono in un ciclo coerente di opere: la mostra di esordio di Rei si presenta come un mosaico vitale di suggestioni e di riferimenti legati da una pittura che riesce a unire la sua decisa componente disegnativa a un’intensa ricerca cromatica.
La rassegna cinematografica di quest’anno è anche dedicata alla nota regista danese Susanne Bier, che ha vinto il Premio Oscar nel 2011 per il Miglior Film Straniero con In un mondo migliore, organizzata in collaborazione con il festival di cinema Sguardi Altrove.
In mostra una selezione di cinquanta opere tra pittura e scultura, capolavori di artisti internazionali che corrono lungo un arco cronologico di oltre due secoli, dall’epoca Neoclassica sino alla prima metà del XX secolo. Italia, Francia, Svizzera, America, Germania, Belgio, opere con storie e culture diverse che dialogano armoniosamente tra loro attraverso il comun denominatore della qualità museale.
Comincia così una bella storia in cui cittadini, migranti, amministratori locali di dodici comuni hanno saputo essere attori di una comunità , a cominciare dal progetto Oasi. Viaggio nell’accoglienza vicentina: prima e dopo i decreti sicurezza.
Da città della pace a città della pace economica, contro quella economia che uccide denunciata da Papa Francesco? Di certo, il magistero del Papa sulle questioni economiche, che si trova nell’Evangelii Gaudium quanto nella Laudato Sì, rappresenta una denuncia “tutta ispirata al Vangeloâ€, sottolinea l’arcivescovo Sorrentino, e “i cattolici e tutti gli uomini di buona volontà non possono non rimanere scossi da questa denuncia e coinvolti in un impegno di conversione, personale e socialeâ€.
Il lavoro di ricerca è stato sistematico anche da un punto di vista documentaristico, ed è stato concepito con l’obiettivo di sistematizzare il patrimonio di fonti storiche legato alle committenze e alle richieste collezionistiche ricevute dal maestro.
Grazie alla selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche e collezioni private, sarà possibile analizzare a trecentosessanta gradi l’affascinante tematica, con l’obbiettivo di dimostrare come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell’arte italiana
Con il ponte di parole proposto dalle Associazioni del Gruppo di ricerca sulla Creatività Attraverso il Movimento (Grecam), promotrici del progetto, si prova ad aprire lo sguardo verso orizzonti più ampi e a cercare una dimensione universale della vita e del nostro camminare in questo pianeta. Magari, dopo essersi muniti, di audaci suole di vento.
Assecondando la vocazione del Museo, un'opera cinquecentesca di scuola bresciana dialoga con due splendide opere della contemporaneità - di Mario Sironi e di Roberto Crippa - per scoprire il perdurare fino ai nostri giorni di un suggestivo soggetto iconografico ricco di significati teologici. Inoltre è presentata una tavola del Liber Imaginum, volume commissionato espressamente da Ignazio di Loyola,
Esposta una rosa di quattro opere a Roma, presso il Museo Leonardo Da Vinci Experience, all'occasione del progetto "Exploring The Genius" - "Leonardo: Arte, Genio e Modernità ", un progetto multidisciplinare che prevede una serie di manifestazioni performative che celebrano il genio Da Vinci.
Il Teatro Flavio Vespasiano si è trasformato in un luogo magico in cui bambini vestiti in costumi sgargianti e cappelli vistosi di ispirazione orientale hanno cantato a squarciagola Nessun dorma. Turandot di Giacomo Puccini il titolo prescelto sul quale operatori musicisti, insegnanti, ragazzi e famiglie hanno insieme lavorato per lo spettacolo finale
Grazie alle 2.921 fotografie raccolte nel corso del progetto di fotografia partecipata Tra cielo e terra, promosso dal Museo di Fotografia Contemporanea, la mostra presenta un variegato spaccato del paesaggio contemporaneo, da scorci urbani a panorami da cartolina.
Di questa galleria di tipi femminili, la Fondazione Matteucci presenta ha presentato un’affascinante selezione, che muove dal primo Ottocento e approda al Novecento, con affondi intenzionali e suggestivi nei due dopoguerra, entrambi forieri di grandi mutamenti. Opere sceltissime, talvolta mai prima esposte, di Fattori e Lega, Induno, Favretto, Casorati e Sironi, tra gli altri.
La storia autobiografica del ballerino Miguel Angeles Zotto, narrata con spunti drammaturgici e multimediali, faceva da filo conduttore ad una serie di numeri in cui il tango era il protagonista assoluto, espresso nella più alta e virtuosistica realizzazione da una compagnia di ballerini formata da quattro coppie di strepitoso livello tecnico ed espressivo.
Racconta di scambio, di connessione, di dialogo e della necessità di comprendere che l’individualismo se estremizzato non è più una manifestazione di forza e di autostima, bensì diviene distacco e isolamento, e lo fa attraverso un linguaggio semplice, sognante, quasi incantato pur nel realismo dei concetti che le sue opere esprimono.