#135 - 28 settembre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Cultura e Società

Ciclo dalle pagine del diario "Conoscenda" dell'editrice Conoscenza,
interamente dedicato al 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri.

testi - vignetta di Staino - illustrazioni di grandi artisti

La letteratura in Dante

Sulla potenza poetica e letteraria dell'opera dantesca è stato scritto di tutto.
Tra gli scritti più recenti, quello di Stefano Levi della Torre si basa su una tesi non nuova ma con nuovi obiettivi.

La letteratura in DanteLa letteratura in Dante

Realismo e fantasia - sostiene lo studioso - si potenziano reciprocamente, al punto che è proprio il realismo fantastico a rendere credibili i fatti impossibili del poema.
E fa notare che si è discusso perfino se il viaggio di Dante nell'oltretomba sia vero, tanta è la forza del realismo dell'opera.

La descrizione minuziosa, capace di rendere credibile l'impossibile, è un elemento usato fin dall'antichità (è evidente in Virgilio) ma nella Commedia è quasi costante. Prendiamo come esempio queste descrizioni del conte Ugolino, ci sembra di vedere la scena:

Vidi due ghiacciati in una buca, / ci che l'un capo a l'altro era cappello; /
e come 'l pan per fame si manduca, / così 'lsovran li denti e l'altro pose /
là 've 'l cervel s'aggiunge con la nuca (...) / La bocca sollevò dal fiero pasto /
quel peccator, forbendola a' capelli / del capo ch'elli avea di retro guasto. (...) /
Quand'ebbe detto ciò, con li occhi torti / riprese 'l teschio misero co' denti, /
che furo all'osso, come d'un can, forti.

(inferno Canto XXXII e XXXIII)

E' questa potente minuziosità descrittiva che fa apparire vera la finzione di un'opera di fantasia, che rende credibile l'incredibile, che fa di un fatto quotidiano vera letteratura.
Un principio estetico che sarà alla base della grande letteratura successiva, fino al nostro Novecento. Pensiamo alla descrizione della ricucitura del Visconte dimezzato o alla vita impossibile del Barone rampante che vive sugli alberi.
Fatti impossibili resi credibilissimi da una descrizione minuziosa e precisa.

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