#104 - 15 settembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerŕ il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore č la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso puň suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata č un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialitŕ  e stupiditŕ č che la genialitŕ  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Humour (non sempre) per riflettere

Disoccupati

di Giuseppe Sanchioni

DisoccupatiDisoccupati

Ai giardini comunali si ritrovarono come ogni giorno di questi anni dell’Era della Crisi.
C’erano Giovanni il benzinaio, sostituito dalla società con un self-service perché il distributore era troppo piccolo e non si poteva allargare con un’area di servizio con autogrill, ma sempre con il cappellino della società petrolifera.
C’era anche Mario il cassiere, ex impiegato di banca, che aveva fatto domanda di prepensionamento sperando di lasciare il posto al figlio ed era invece stato direttamente sostituito da un bel bancomat quando l’agenzia fu chiusa per evitare il fallimento della banca, ma sempre con la giacca e la cravatta regolamentari.
E poi, nella panchina accanto Franco, il barista della stazione della ferrovia, esodato e sostituito da un distributore automatico di caffè quando il bar della stazione aveva chiuso insieme alla biglietteria, anche lei sostituita da una macchina automatica, ma sempre con la lamentela pronta sul caffè che è una ciofeca rispetto a quello che faceva lui al bar.

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E come ogni mattina passò Abdul, il pulitore di vetri del semaforo, l’unico palesemente in piena attività lavorativa, per andare a riempire il suo secchio di plastica alla fontanella del parco.
“- Ciao signori, anche oggi passate la giornata al sole e vi riposate…”
-Eh, caro Abdul, l’automazione avanza! Ormai in tutti i lavori ti sostituiscono con un robot e ti mandano a casa. Poi si lamentano che non sanno cosa far fare alla gente…”
-“Beati voi. Io purtroppo sono nato sfortunato: nessuno farà una macchina per lavare vetri al semaforo e rimarrò sempre a lavorare qui!”

Potenza della tecnologia.
Si potrebbe dire, parafrasando Lenin: tutto il potere ai robot!

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