#103 - 8 settembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Cinema

Arance e martello

con la Z di Zoro

di Giada Gentili

“Arance e martello†ha scavallato la linea del mokumentary, del film comico e del racconto grottesco. Raccontare dell'Italia dei nostri tempi iniziava appena a diventare stucchevole (all'incirca dal 1995): sul grande schermo sono passati i precari, presidenti della Repubblica improbabili, dottorandi e ricercatori-spacciatori, ogni punto di vista sembrava esser stato scandagliato. Poi arriva un giornalista con una telecamerina, poche pretese e una storia che per quanto stravagante risulta credibile, che tira su un lungometraggio degno di nota e non-scontato. Nell'agosto del 2011, anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia, della caduta di B., a ridosso del Rubygate, del giaguaro smacchiato e tutta l'allegra compagnia, si narra la storia di un mercato a Roma Sud (non a Sud di Roma, per carità) che rischia la chiusura. Impregnato della romanità alla Verdone e della satira di Zoro, il film ha il grande pregio di sorprendere lo spettatore, sopratutto dalla metà del racconto in poi. “Arance e Martello†è anche un film corale in cui tutti e nessuno sono i protagonisti.

Arance e martello

La grossa pecca rimane invece il “troppo 2011â€, probabilmente per l'assenza di distribuzione “Arance e Martello†è uscito tre anni dopo i fatti narrati e si sa che gli italiani hanno memoria breve. I rimandi alla figura di Miss Rubacuori (nei titoli di testa), la satira verso Alemanno (sindaco della Capitale allora) potrebbero sfuggire con facilità.

Arance e martelloArance e martello

Non sfugge al contrario la critica all'attaccamento delle ideologie (con le falci e i martelli possiamo giusto spaccarci le arance), la tendenza al giudizio facile, alla follia che può, letteralmente, colpire chiunque. Uno spicchio dell'Arancia di Zoro racconta della Roma vera (Totti è compreso nel pacchetto e ce lo ricordano troppe volte), non quella poco tangibile ai più de “La grande bellezzaâ€. Da vedere per gli innamorati di Gazebo, da provare se vi piacciono le arance e portatevi i tranquillanti se siete politichesi convinti.

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