Ascolto: maturazione dell’io in noi e forza dialogica della Verità
Ascoltare
di Amanzio Possenti
Perché si fa fatica ad ascoltare? Domanda semplice ed insidiosa, alla quale si può rispondere come se nulla fosse – ‘ma perché? a me basta vivere, non chiedo altro’ - oppure impegnandosi seriamente sul tema: ’ho bisogno di ascoltare, così cresco’.
Due argomentazioni che si scontrano e rivelano quanto l’ascolto sia spesso da una parte oggetto di indifferenza e dall’altra di valorizzazione.
Posto che ascoltare richiede senz’altro una capacità anche mentale oltre che emotiva e che il verbo indica una disponibilità ad accogliere l’altro facendo proprio uno stile di vita fondato sulla reciprocità dei rapporti, ne consegue che prima regola di comportamento è quella di dire sì a chiunque ci dia un segno attivo di attenzione, poiché l’ascolto è tanto più propositivo quanto più incontra una sensibilità ad aprirsi.
Se ascoltare è dunque un’importante esperienza di vita e praticarla accresce la qualità dello scambio fra persone poiché dona qualcosa di proprio ad un altro, a sua volta restituito con pari senso di donazione, ancor più quando diventa ascolto costante della Parola, come si chiede ad un cristiano che intenda vivere la realtà - intima e comunitaria - della fede. L’ascolto è fondamento di testimonianza giacchè in esso il cristiano trova la propria dimensione del credere e la fede si fa certezza del cammino spirituale.
Ecco il ruolo-chiave dell’ascolto: maturazione dell’io in noi e forza dialogica della Verità. Se ne capisce il valore incontrandolo e disponendosi ad accoglierlo come spazio vivificante.