Donnino Rumi
Personaggio poliedrico
Di un grande e valido artista bergamasco, Donnino Rumi, è in corso a Bergamo fino al 5 settembre prossimo nel Salone Principale di Palazzo Creberg, un’inedita e importante mostra.Figura tanto significativa quanto poco conosciuta della qualificata arte bergamasca del Novecento, di lui si espone un prezioso nucleo di trentasei dipinti, due sculture in bronzo, oltre a tre celebri motociclette storiche prodotte dalla FOR (Fonderie Officine Rumi).
L’ apertura straordinaria, lo scorso 24 maggio in concomitanza con il RUMI Day 2025, è stato un evento dedicato agli estimatori delle leggendarie motociclette, molti dei quali sono convenuti nella piazza di Porta Nuova con le loro bellissime moto d’epoca.
Nella mostra, dal taglio inedito, emerge la sfaccettata e curiosa personalità di Donnino Rumi (Bergamo, 1906-1980) come figura di controtendenza nella Bergamo artistica del Novecento attraverso la rilettura di opere selezionate, memorie storiche e avventure artistiche significative del periodo in cui l’artista fu attivo.
Sì perché va sottolineato che Rumi fu un artista di intensa sensibilità e di forte attenzione ai valori espressivi, che riemergono chiaramente nella mostra a Bergamo che ne riporta la singolarità e la forza compositiva e autentica di artista fecondo nello stile quanto autonomo nella decifrazione della realtà, soprattutto quella ritrattistica. E soprattutto la capacità inventiva, in piena e autonoma scioltezza espositiva.
Il Salone principale di Palazzo Creberg ospita - segnala un comunicato - opere di maggiori dimensioni incentrate sulle tematiche sviluppate in mostra e tre motociclette, tra le quali il celebre “Formichino” del 1956. Già al primo sguardo, emerge in Salone uno dei focus principali, quello dedicato al tema del Ritratto e dell’Autoritratto che viene poi ripreso in Loggiato.
Si nota come, nella successione dei personaggi di Rumi (soprattutto femminili ma non solo) così come della sua pittura di genere (delle ambientazioni di attese, di dialoghi muti, di complicità, di locali alla moda) si ricava l’inventario di un complessivo allestimento teatrale. In loggiato, ai dipinti di figura si alterna il consistente approfondimento sulle Nature in posa e sui Paesaggi con una piccola sezione dedicata alla scultura in bronzo, di cui Rumi fu attento interprete.
Procedendo nella narrazione, alcuni selezionati Paesaggi portano la pittura di Rumi a respirare l’aria dei colli o delle vie di Bergamo con un’intonazione sottilmente malinconica e una pennellata leggera, adatta a costruire ampi scorci prospettici.
La mostra Rumi rimarrà aperta al pubblico fino al 5 settembre, con accesso libero e gratuito, nei giorni feriali.
A tutti i visitatori verrà consegnato gratuitamente il catalogo edito da Fondazione Credito Bergamasco, con testi di Angelo Piazzoli e Fernando Noris, che raccontano in modo importante il filo della espressività dell’artista Rumi sottolineandone caratteristiche e modalità. Da cui emerge la qualità giustamente sopravvissuta di Rumi, ed ancor oggi viva, nello scorrere del tempo, ed ora valorizzata in memoria artistica.
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