La previdenza non è mai stata esercitata a dovere
La Foto- Pensione
di Guido Alberto Rossi
Per noi fotografi liberi professionisti, la pensione INPS è una cosa su cui non contiamo molto, tutti preferivamo investire facendo delle belle foto (un po' cartoline) tipo: spiagge con palme, mare al tramonto o cime innevate, tutte immagini senza tempo, che sarebbero state vendute per secoli ma, poi, sono arrivati quei quattro macachi delle mega agenzie ed il mondo è cambiato.
Hanno aperto i cancelli degli archivi a chiunque faccia un clic bello o brutto e così per noi professionisti, la festa è finita.
Oggi alle Maldive, ci sono più scattini (gergo per identificare tutti quelli che scattano foto per diletto e sperano di venderle) che pesci.
I soggetti da scattare non erano casuali, tutte le agenzie avevano dei grafici delle vendite, con statistiche che mostravano quali erano i soggetti più richiesti e venduti e così si andava abbastanza sul sicuro: una bella palmetta era equivalente a cinque anni di contributi pagati e se fosse stata vicina al mare con tramonto colorato, si sarebbe potuto arrivare ai dieci anni.
Ho scattato, alcune foto che sono state vendute oltre cento volte, in giro per il mondo.
Tutto questo succedeva fino agli inizi degli anni duemila, poi il prezzo delle foto stock (d’archivio) è incominciato a scendere velocemente, fino a diventare una vera e propria picchiata, andare alle Maldive per scattare le foto-pensione, non era più possibile.
Sempre all’inizio del nuovo secolo, la terra da piatta che era è diventata rotonda, mi spiego meglio: non era fisicamente piatta, lo era solo per le foto delle città straniere, è meglio se faccio un esempio concreto prima di destare sospetti di essere un terrapiattista: se scattavi una bella panoramica di Singapore, Seul, New York City o Rio de Janeiro, negli anni Ottanta, la potevi vendere ai nostri clienti per altri dieci anni dalla data di scatto, perché nessuno conosceva bene quali erano i nuovi palazzi di queste città.
Era valido anche il contrario una foto di Milano o Madrid, la vendevi per almeno un decennio in America e Asia.
Questo anche perché i fotografi locali, non avevano la distribuzione immediata che c’è oggi con il web.
Allora, le loro foto, ci mettevano un anno ad arrivare fisicamente nei cassetti delle agenzie, da un continente all’altro, mentre quelle dei fotografi locali erano già in giro, c’era ovviamente anche un pochino di campanilismo da parte dei venditori e poi c’era sempre l’ignoranza del cliente, che non conosceva il nuovo skyline di Bogotà e sceglieva la foto più bella e non la più recente, anche perché, tutti noi fotografi, un po' malandrinamente, non mettevamo quasi mai la data di scatto della la foto e se per caso qualcuno la chiedeva, facevamo un po' come Liz Taylor quando qualche giornalista maleducato le chiedeva l’età.
Le foto del Colosseo o dei monumenti famosi avevano una vita più lunga; diventavano obsolete solo se nell’immagine erano presenti delle persone che tradivano l’anno di scatto, con la moda del momento.
Una bella foto del Machu Pichu, con luce fantastica e senza un turista in giro, fatta vent’anni fa è ancora utilizzabile, (comunque anche se venduta, rende pochissimo).
In pratica, tutto quanto andava più lentamente e la foto-pensione rendeva.
Poi il mondo incominciò ad accelerare, il digitale, internet, gli archivi fotografici on line, aggiornati continuamente, anche con le foto scattate poche ore prima dai fotografi locali, se fate una ricerca mirata, sul sito di un’agenzia escono per prime le foto più “fresche”, molto probabilmente realizzate il giorno prima o poche ore prima.
Il mondo con Google non ha quasi più segreti, ti permette di vedere in tempo reale, qualsiasi località o soggetto, e ha reso obsolete tutte le vecchie foto.
Oggi, un po’ per limitare i danni, andiamo a datare con l’anno di scatto le vecchie foto di città, nella speranza che qualcuno abbia bisogno di una foto, di una specifica città, scattata nel 1987, però le possibilità di vendita sono pari alla vincita della lotteria di Capodanno, ma se per caso succedesse, il prezzo equiparerebbe a dieci secondi d’anzianità della pensione INPS più misera.