#274 - 14 novembre 2020
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Pagine Preziose

Perchè siamo ciechi e come tornare a vedere e a vederci

Il tempo delle immagini

Di Laura De Luca

Il Giornale Fuori dal coro

Siamo sicuri che nel Terzo millennio il tabù iconoclasta sia veramente superato? Siamo certi che nella cosiddetta civiltà delle immagini, l'immagine in quanto opera dell'uomo (e di tutte le sue "sorelle", cioè le rappresentazioni umane della realtà appartenenti alle più svariate discipline artistiche) abbia davvero libero diritto di cittadinanza nelle nostre società?

E' la domanda che l'autrice pone come incipit nell'introduzione del suo agile quanto intenso inciviltà delle immagini che in poco più di 60 pagine passa in rassegna aspetti fondamentali della condizione in cui la società odierna si dibatte al confini tra parola e comunicazione, tra creatività fantastica e alta tecnologia, nella vasta prateria digitale, ogni giorno più invadente ed incontrollabile.

"Sul piano personale, l'epoca digitale cambia la percezione dello spazio, del tempo e del corpo. Infonde un senso di espansione di sé che sembra non incontrare più limiti..." De Luca ricorre alla parola di Papa Francesco per mettere in guardia dalla seduzione antica dell'uomo a credere di poter essere simile agli dei... che con molta evidenza alberga il cuore delle varie categorie di persone che si fregiano di capacità di domare le arti variegate del nostro tempo.

Una panoramica - dunque - lucida e spregiudicata sulle ipocrisie che circondano il mondo delle cosiddette arti visive - argomento privilegiato negli interessi dell'autrice e centrale nel suo libro - spesso miopi nei confronti della attuale rivoluzione tecnologica; e una proposta per la costruzione di una nuova est-etica

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