#239 - 4 maggio 2019
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del giorno di sabato 31 maggio quando lascerà  il posto al numero 364 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè" (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Pagine Preziose

Sacro agli antichi l'olivo

Un percorso fotografico e lirico

di Angela Brucoli - ABF edizioni

I Fenici, i Greci e i Romani consideravano l’olivo un albero sacro, perché da esso dipendeva l’esistenza di queste popolazioni.
Questa sacralità non può essere persa, ma, al contrario, deve essere narrata tramandandola e fissandola nel tempo e nello spazio per le generazioni future. Le fotografie e le odi dedicate all’albero sono state raccolte nel libro, composto da due parti.
La prima intitolata “Dentro il Mitoâ€, laddove tutto ebbe inizio.

I soggetti fotografati sono olivi tra i più antichi, sculture che presentano forme estreme, esili o maestose. L’autrice punta la messa a fuoco proprio sui loro tronchi, screpolati e spaccati.
Le immagini sono in bianco e nero con una dominante tra il seppia e il verde, per ricordare che si tratta sempre di olivi.
Nella seconda parte, al centro del percorso c’è “L’opera dell’uomoâ€.
Le immagini sono a colori perché ci riportano al nostro tempo.
Le liriche si sviluppano nello stesso modo: partendo da quelle tonalità che ricordano il mito nelle odi omeriche, approdano a parole più attuali. Ogni serie fotografica ha la propria lirica.

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