#214 - 24 marzo 2018
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Piccoli Grandi Musei Italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats

Mantova

Museo del Te

di Alessandro Gentili

Palazzo Te, "un poco di luogo da potervi andare e ridurvisi tal volta a desinare, o a cena per ispasso" (Giorgio Vasari).
Palazzo Te, edificato e decorato tra il 1525 e il 1535, è il capolavoro di Giulio Romano (Roma 1499 – Mantova 1546), artefice unico e geniale che lo concepì come luogo destinato all'ozio del principe, Federico II Gonzaga, e ai fastosi ricevimenti degli ospiti più illustri. L'"onesto ozio", esaltato in una scritta dedicatoria della Camera di Psiche, aveva il significato latino di attività piacevole e raffinata, da coltivare nei momenti liberi dalle gravi occupazioni del governo.
Il sostantivo TE è toponimo, attestato sin dall'epoca medioevale, nella forma latinizzata Teietum o in quella troncata attualmente in uso. Teieto o Te era una località di rustiche abitazioni posta a meridione della città, poco lontano dalle mura.
Anticamente situato su un'isola collegata alla città di Mantova dal ponte di Pusterla, Palazzo Te è uno dei più straordinari esempi di villa rinascimentale suburbana.

La struttura dell'edificio, che ingloba una presistente scuderia dei Gonzaga, venne conclusa in poco più di un anno, mentre la decorazione del complesso, avvenuta nello spazio di circa 10 anni (1525-1535), si avvalse della presenza di qualificati collaboratori di Giulio Romano. Gli ambienti monumentali si trovano al pianterreno e sono facilmente accessibili anche ai disabili. Tra i più noti: la Sala dei Cavalli, ove sono ritratti a grandezza naturale i destrieri prediletti del principe; la Camera di Amore e Psiche, illustrata da numerosi episodi della storia del dio Amore e della sua amata principessa terrena, ispirati alla narrazione di Apuleio; la Camera dei Giganti, entro la quale lo spettatore viene coinvolto nella tragica rovina dei Giganti, crudelmente puniti per aver voluto scalare l'Olimpo e attentare al trono di Giove.
In un luogo appartato del complesso, si apre l'Appartamento del Giardino Segreto, detto anche della Grotta, luogo privato di contemplazione e di riposo, ornato da dipinti e rilievi allusivi alla cultura e alle virtù del mondo classico.

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