#211 - 17 febbraio 2018
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Arte

Sguardi e luoghi

Fino al 3 marzo la galleria VS Arte di Milano presenta la collettiva Sguardi e Luoghi che delinea, attraverso i lavori di quattro giovani artisti, Tarik Berber, Filippo Cristini, Max Gasparini e Tina Sgrò, un percorso figurativo contemporaneo incentrato sul binomio uomo e ambiente.
Della figura umana, l'elemento cui viene rivolta maggiore attenzione è lo sguardo, come si evince dalle opere di Tarik Berber e Max Gasparini in dialogo con i luoghi, le architetture, gli spazi interni ed esterni rappresentati da Filippo Cristini e Tina Sgrò.

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Le tele di grandi dimensioni di Tarik Berber appartenenti alla serie Windsor Beauties ritraggono figure femminili la cui espressività è trasmessa soprattutto dai volti ed in particolare dagli sguardi o dalla loro negazione, occhi chiusi che comunicano stati d'animo. Le opere in mostra si ispirano ai ritratti della duchessa di York e delle sue amiche, realizzati da Sir Peter Lely, pittore olandese attivo in Inghilterra nella metà del Seicento, come si evince dai richiami ai drappeggi seicenteschi ripresi nei tessuti e negli abiti indossati.

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La donna è protagonista anche delle opere di Max Gasparini che dipinge volti in primo piano e corpi, il cui realismo e la raffinatezza del dettaglio creano un forte contrasto con i supporti utilizzati, materiali di recupero tra cui sacchi di juta, vecchie lenzuola, cartone, lamiere di metallo ossidate dal tempo. I ritratti in bianco e nero affiorano ad occhi chiusi dalla ruggine della lastra metallica come in Argentum o prendono forma a colpi di spatola dalle macchie della tela precedentemente immersa nel colore nero, come si osserva nell'opera Ariel che cattura lo sguardo sognante di una giovane donna. Numerosi sono i rimandi alla mitologia e all'alchimia, tematiche a cui Gasparini rivolge la sua attenzione anche con l'inclusione di elementi e simboli.

Sguardi e luoghiSguardi e luoghi

Nel percorso espositivo alla figura umana si affianca la rappresentazione dei luoghi nella loro accezione di spazio sia reale che astratto.
Le grandi tele di Filippo Cristini caratterizzate dall'intensità del colore e da una spiccata matericità offrono visioni di spazi urbani, periferie, aree post-industriali e ambienti naturali, in cui la rappresentazione classica del paesaggio si fonde con quella dell'artista fatta di storia e ricordi. In mostra sono esposte opere d'ispirazione cinematografica come Il sogno Assiromilanese, una veduta urbana da cui emerge l'imponente architettura della Stazione Centrale di Milano, e La Zona, che raffigura un ampio spazio desertico ai confini della realtà.

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Orientati alla dimensione onirica sono invece i luoghi di Tina Sgrò, siano essi ambienti familiari o scenari tratti da immagini e fotografie, dove il tempo appare sospeso. Si tratta di interni di abitazioni, salotti, camere, luoghi che appartengono all'inconscio dell'artista e da lei rielaborati tramite la pittura, in cui la presenza umana si percepisce soltanto dalle tracce delle sue azioni. Dettagli, come la posizione di una sedia nell'opera Noia, e oggetti di uso quotidiano, ad esempio i bicchieri sul tavolo in Bollicine, suggeriscono il passaggio di una figura uscita dalla scena, lasciando allo spazio il racconto della sua esistenza.

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