#196 - 24 giugno 2017
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...moderni?

Diritti

di Giuseppe Sanchioni

Sono domeniche difficili queste estive. Domeniche col sole, con l’afa e le zanzare ma senza campionato, senza coppe, insomma senza calcio. Domeniche vuote, inutili, da trascorrere il più velocemente possibile nella speranza che arrivi a salvarci l’autunno e il suo campionato prima che sia troppo tardi.

E invece che succede? Che i quotidiani rigirano il coltello nella piaga ricordandoci tutti i giorni che, a causa della crisi e del calo degli abbonamenti, le aste dei diritti televisivi vanno deserte, che le piattaforme televisive non offrono abbastanza, che la lega, la UEFA, la FIFA non sono contente delle offerte e non le accettano. Insomma un disastro totale.

Come terapia palliativa non ci resta che vedere qualche amichevole della Nazionale o i risultati degli Azzurrini, oppure ridursi addirittura a guardare le proiezioni delle votazioni, che purtroppo o per fortuna non mancano mai.

Dov’è andato a finire il sano spirito sportivo di un famoso spot di qualche tempo fa che invitava ad abbonarsi alle dirette televisive per essere il 12° uomo in campo! Anche se, a pensarci bene, mi è sempre stato difficile assimilare il concetto di tifoso in campo associato a quello di tifoso in poltrona, perché va bene che sempre di tifoso si tratta ma la connessione campo-poltrona richiederebbe qualche spiegazione in più. A meno che sia sottintesa una poltrona verde erba.

Però certo che lo slogan era di quelli che ti caricavano nell’attesa, che ti spronavano a buttare il cuore oltre l’ostacolo, anzi oltre la televisione a pagamento, e ti preparavano al confronto sportivo con contorno di birra e patatine fritte. Purtroppo però io queste cose, non essendo così sportivo, non arrivo ad apprezzarle: lo so è un mio limite.

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