#138 - 26 ottobre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascer il posto al n 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso pu suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialit e stupidit che la genialit ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Cultura e Società

Ciclo dalle pagine del diario "Conoscenda" dell'Editrice Conoscenza,
interamente dedicato al 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri

Testi - vignetta di Staino - illustrazione di grandi artisti

La Giustizia

Giustizia mosse il mio alto fattore;

fecemi la divina podestate,

la somma sapienza e 'l primo amore.[...]
. (Inf., III)

Dante nel De Monarchia aggiunge che:

la giustizia regna sovrana nel mondo quando risiede in un soggetto dotato di fortissima volontà e di sommo potere; ora, solo il Monarca è un soggetto di tal genere; quindi la giustizia regna sovrana nel mondo soltanto quando risiede nel Monarca. (I, XI)

Sotto questi aspetti Dante è del tutto medievale, la giustizia cala dall’alto, da Dio o dal monarca, e deve essere accettata. Ma attenzione, senza rinunciare al suo punto di vista, egli giunge a parlare di giustizia in un’ottica di moralità civile. La cosa peggiore che possa accadere a un uomo è non essere sottoposto a giudizio. Dice infatti degli ignavi:

Misericordia e giustizia li sdegna:

non ragioniam di lor, ma guarda e passa
(Inf., III)

La GiustiziaLa Giustizia

Essere sottoposti a giudizio è dunque un privilegio e poiché nessuno deve sottrarsi a questo momento è ovvio che ognuno dovrebbe tendere a operare, citiamo testualmente, per il “bene comune”. Il poeta dunque assegna alla giustizia un compito importante, morale e sociale e lo dice: il mondo è ordinato nel modo più perfetto quando in esso domina sovrana la giustizia. E aggiunge che la massima nemica della giustizia è l’avidità, la brama sfrenata di beni:

bisogna osservare che alla giustizia è massimamente contraria la cupidigia [...].
Eliminata radicalmente la cupidigia, non vi rimane più nulla che si opponga alla giustizia.
(De Monarchia, I, XI)

Dante sembra qui mescolare morale e giustizia. Tuttavia questa sua denuncia della cupidigia pare quasi parlare agli uomini dei nostri tempi.

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